domenica 3 giugno 2007

Io me ne inVisco


Questo era il comandante generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale
destituito oggi da un Governo di Centro Sinistra
per difendere un viceministro dell'economia da gravi accuse....

Avere "i cosiddetti" in questo paese è sempre più penalizzante..
Non è questione di nuove lobby..
....é questione che "il sistema" ha deciso di essere inattaccabile ..
..........é l'ambiguità il vero Dio da celebrare...

15 commenti:

Anonimo ha detto...

A questo punto che dobbiamo dire? Viva la camorra inattaccabile?

ottoflash ha detto...

...Liberate o prufessore Cutolo ed affidiamoci le chiavi della città....

Ueuè ha detto...

Ottoflash, non scherzare amaramente, qui c'è gente ignorante o in malafede che potrebbe prenderti sul serio. Fino ad oggi gli effetti della dittatura l'avevo letta soltanto sui libri e sui giornali. E' orribile. Mi sento soffocare.

vabbè ha detto...

Perchè non hanno atteso che la magistratura svolgesse il suo corso? Perchè tanta fretta da esecuzione sommaria, per Speciale beninteso dato che per Visco il ritiro delle deleghe è temporaneo.
Inoltre, la solidarietà, d'accordo, lo spirito di corpo, ma quanti alti ufficiali della Finanza sarebbero disposti a fare gli eroi, rischiando d'essere bruciati come Speciale, dopo tutte queste intimidazioni? E un'ultima cosa: bisogna per forza essere fascisti (io non lo sono) per essere d'accordo con Fini sul fatto che il capo dello Stato è anche il capo dell'esercito e non si può sottrarre all'intervento che gli compete?

Anonimo ha detto...

siamo così sicuri della buonafede "speciale" oppure ci sono disegni diversi dietro le "eroiche" dichiarazioni del generale?

ottoflash ha detto...

Se è con la dietrologia che continuiamo ad interpretare la realtà non giungeremo mai a comprendere nulla...Se,se,se....
Se Speciale avesse dei propri interessi personali a vuotare il sacco a me non interessa....
Mi fa specie di più un ministro o viceministro delle finanze che predica bene ( inflessibili contro gli evasori ed i furbetti di quartierino...e rUzzola male..

Anonimo ha detto...

(La repubblica.it 5 giugno 2007)
In Occidente, solitamente, è la stampa a chiedere conto alla politica delle ragioni delle sue scelte; a pretendere luce là dove c'è ombra; a reclamare una coerenza nei comportamenti là dove avvista compromessi di basso profilo fra interessi opposti a danni del bene collettivo e dell'integrità delle istituzioni. Nel nostro bizzarro Paese avviene il contrario. E' il governo a chiedere conto alla stampa delle sue cronache pur ammettendo che contengono "elementi di verità". Già quei frammenti di realtà imporrebbero al governo attenzione - se non proprio un chiarimento.
Se si volesse esagerare in retorica, si potrebbe anche sostenere che, per un esecutivo, dovrebbe essere un dovere istituzionale e morale dar conto in pubblico delle proprie decisioni che, a occhio nudo, appaiono contraddittorie o irragionevoli.
La bizzarria nazionale capovolge la scena. Fa sentire al ministro della Difesa, Arturo Parisi, il "dovere istituzionale e morale" di chiedere conto a questo giornale delle affermazioni contenute in una cronaca in cui si raccontava la "pervasività di un potere di pressione, condizionamento e ricatto" di una consorteria che definivamo una pidue per semplificazione evocativa: un "agglomerato oscuro" (la definizione è di un membro del governo in carica) che, avvantaggiato da un sistema politico frammentato, diviso e in debito di credibilità per i vizi, le anomalie e gli sprechi che si concede, è in movimento al "mercato della politica" per offrire i suoi servigi opachi.
Anche se stravagante, la richiesta di Arturo Parisi offre tuttavia l'opportunità di ritornare sulla questione con qualche dettaglio in più, utile al lettore. Il ministro della Difesa chiede di "dar conto" di tre questioni: (1) di documentare come si possa affermare "l'intenzione del governo in carica di tutelare, anche nella nuova stagione politica, il passato i traffici e la fortuna dei protagonisti del network" che a noi sembra governato dall'ex-direttore del Sismi, Nicolò Pollari; (2) di sapere come si può "sostenere che l'ammiraglio Bruno Branciforte (il nuovo direttore del Sismi) "viene consegnato a un imbarazzato stato di impotenza"; (3) di dar conto dei "margini di manovra dei "vecchi" che troverebbe prova nel fatto che un fidatissimo braccio destro del generale Pollari è al Personale della Difesa mentre, alle dipendenze del Direttore Generale, si interessa del reclutamento dei volontari a ferma breve delle Forze Armate".
Che, più del governo di centro-destra, il governo di centro-sinistra tuteli (1) "il passato, i traffici e la fortuna" di quel network, che ha in Nicolò Pollari il suo leader, non è solo documentato, è certo come il lunedì segue la domenica. Nicolò Pollari è imputato di aver accompagnato l'azione della Cia nel sequestro illegale di un cittadino egiziano. E' un delitto eversivo dell'ordine costituzionale che viola la sovranità del nostro Stato e i diritti fondamentali della persona. Non proprio una marachella. A domanda della procura di Milano, nel novembre del 2005, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi esclude che ci sia il segreto di Stato sulla vicenda. Lo stesso fa Nicolò Pollari. Il 26 luglio del 2006, il presidente del Consiglio Romano Prodi, con un sorprendente ribaltamento e senza indicare alcuna ragione, oppone il segreto di Stato che dovrebbe seppellire per sempre l'affare. Di più, ricorre alla Corte Costituzionale; solleva un conflitto di competenza; denuncia "i comportamenti criminosi" dei magistrati di Milano. I fatti, ridotti all'osso, giustificano in abbondanza l'affermazione che, nel cambio di stagione politica, le responsabilità di Pollari abbiano ricevuto dal governo Prodi una tutela che Berlusconi non gli ha mai offerto. Della legittimità dell'iniziativa del governo deciderà ora la Corte Costituzionale. Il fascicolo alla Consulta ha come "relatore" Giovanni Maria Flick, che, in passato, è stato avvocato personale e ministro di Romano Prodi. Opportunità vorrebbe che il "relatore" designato si astenesse.
Si può sostenere che il nuovo direttore del Sismi, l'ammiraglio Bruno Branciforte, sia paralizzato nel suo comando (2)? Un esempio concreto. In un'intelligence, il settore Analisi, è un ganglio vitale. Quella Direzione ancora oggi, nel Sismi, non ha un responsabile. Se si escludono quattro nomine a "caporeparto", non si è mossa una foglia in quella "ditta", che pure qualche pasticcio ha combinato (Pollari organizza in via Nazionale un ufficio di dossieraggio e disinformazione) e dunque ha bisogno di una terapia urgente. Branciforte è ritenuto dal governo il miglior uomo in campo. Sapiente, esperto, deciso (il giudizio è largamente condiviso nelle Forze Armate). Perché un militare di cui tutti apprezzano l'energia appare agitarsi come una statua del Gianicolo? Tra gli addetti ai lavori si raccoglie una sola spiegazione. Non è oggi nelle condizioni per farlo.
Un intrigante braccio destro di Pollari, sostiene Parisi, è stato reclutato alla Difesa - è vero - ma è addirittura "alle dipendenze del Direttore Generale" (3) e si occupa di minuzie. E' una replica? Si fa fatica a capirlo. Breve riepilogo. Quest'uomo, che Pollari definisce "il mio orecchio", dirige un "centro occulto" in via Nazionale. Affastella dossier contro "i nemici" di Silvio Berlusconi. Scheda rappresentanti del popolo, liberamente eletti (per dire, Cesare Salvi, Luciano Violante, Massimo Brutti, Sergio Cofferati); magistrati (Juan Ignatio Patrone); giornalisti (Serventi Longhi, Furio Colombo). Quel che è peggio - e dovrebbe forse inquietare il ministro - organizza alla vigilia delle elezioni un'operazione di discredito di Romano Prodi, candidato dall'opposizione a governare il Paese. C'è manovra più minacciosa per la democrazia? A questo pericolo si può opporre una soluzione burocratica ("è alle dipendenze del Direttore Generale")? Nemmeno un'opportunità istituzionale, ma soltanto quella che gli antropologi chiamano shame culture, la cultura della vergogna, avrebbe dovuto imporre al ministro l'esclusione del funzionario infedele dall'ambiente professionale e sociale di appartenenza. Non è avvenuto. E dunque è davvero "velenoso" parlare di un'irragionevole tutela?

Lo ripetiamo, è incomprensibile che a episodi così gravi e non contestati che deformano il confronto democratico, la libertà degli individui, i diritti costituzionali, si oppongano decisioni così storte e argomenti così minimalisti. Perché? Perché Luciano Violante, all'ipotesi di un "agglomerato oscuro" che si è messo al lavoro, replica: "Sono abituato a giudicare le cose che vedo e se si parla di poteri oscuri quelli non si vedono". L'ufficio di dossieraggio di via Nazionale lo scheda come un "nemico" di Silvio Berlusconi e, contro i "nemici" di Berlusconi, pianifica un operazione "anche cruenta". Non è oscura l'iniziativa di quel potere né il potere. Ogni cosa è concreta, documentata, illuminata e visibilissima. Come si può non vederla o girarsi da un'altra parte, con un accenno di superbia?

Quel che si fa fatica a capire, a dir la verità, è "la natura della corrente in cui siamo immersi". Anche se, a ben pensarci, il contrasto tra i propositi dichiarati e i comportamenti effettivi evoca un'immutabilità del sistema politico italiano "dove uomini e partiti non hanno idee, o per idee si spacciano affocamenti di piccole passioni, urti di piccoli interessi, barbagli di piccoli vantaggi: dove si baratta per genio l'abilità, e per abilità qualcosa di peggio" (Giosuè Carducci a proposito del quinto ministero Depretis, 19 maggio 1883).

ottoflash ha detto...

Concordo pienamente.. e a proposito di P2:

Il liberalismo è stata l'occasione possibile ( el'occasione mancata) per praticare nuove vie,per salvare la dignità nazionale dagli opposti estremismi.Lo spazio per sognare un paese pacificato,senza contrasti,senza divisioni,senza pregiudiziali e barriere ideologiche.Un paese normale.
( Licio Gelli..... in una nota introduttiva al testo "grandezze e miserie del pensiero liberale" Bastogi editore )

Ueuè ha detto...

Ottoflash, compriamoci il cellulare GSM criptato. Io domaci avrei deciso di cucinare pasta e patate, ma mi secca moltissimo farlo sapere al Sismi, alle forze dell'ordine, ai magistrati, ai giornalisti e a Peppino il portiere che è afflitto da invidia sociale perchè sua moglie si rifiuta di cucinare.

Anonimo ha detto...

Devo ammettere, come elettore di sinistra, che la gestione "Speciale" va oltre qualsiasi immaginazione.
Con amarezza e rabbia penso proprio che alle prossime elezioni voterò per il senatore De Gregorio, un "galantuomo" che vogliono infangare come hanno appena fatto con l'ex generale Speciale che dicono essere stato nemico del governo e poi lo premiano con l'incarico alla Corte dei Conti!
L'impressione è, questa volta senza ironia, che il ricambio della classe politica è ormai cosa URGENTE e NECESSARIA!!

Ueuè ha detto...

Come non essere d'accordo con Lei,caro signore. Ma mi dica, in tutta fede, può indicarci una NUOVA alternativa?

Anonimo ha detto...

Non sono un politico, sono un cittadino e quindi non sono in grado di indicare una NUOVA alternativa, quello che faccio e consiglio a tutti di fare è non dare per scontato che in Italia "le cose vanno così, i politici sono ladri..." ecc. ma piuttosto penso sia importante cercare di non farla passare liscia a nessun furbo, ladro, maleducato, prevaricatore, arrogante, ignorante, volgare, reazionario, bacchettone, bigotto, ipocrita.... che incontriamo quotidianamente sulla nostra strada.

Ueuè ha detto...

E d'accordo, ma Lei non parlava di ricambio della classe politica come cosa urgente e necessaria? Le sarei grata se me li indicasse codesti ricambi. Io francamente non ne vedo. Ma può darsi che sia afflitta da miopia.

Anonimo ha detto...

...Mi scuso per il ritardo nella risposta e mi spiego meglio: ritengo, anche alla luce degli eventi di questi ultimissimi giorni, soltanto possibile lavorare tutti per un ricambio della classe politica.
E' bene ricordare che i politici sono cittadini italiani come noi e quindi se ci impegnamo in prima persona per il cambiamento c'è qualche possibilità che qualcuno di noi divento un politico. Prima locale, poi nazionale, poi sottosegretario e poi..
Salvo non inquinarsi a contatto con i maneggioni e i furbetti "professionisti della politica" lo so è questo il rischio, ma bisogna pur fare qualcosa e sperare. L'alternativa sono le bombe.

Ueuè ha detto...

Le bombeee!
Mi pare che non abbiano mai risolto nulla. E ce ne sono già abbastanza in giro per il mondo!